Le cellule staminali emopoietiche sono estratte dal sangue del cordone ombelicale
(il sangue viene estratto dalla placenta attraverso le vene del cordone ombelicale poi spedito nel laboratorio della banca dove viene alaborato per selezionare le cellule staminali che vengono poi introdotte unitamente a varie sostanze in una sacca e poi congelate);
Le sacche – per essere conformi – devono essere dotate di una serie di “aliquote”. Ossia di piccoli segmenti che contengono la stessa sostanza contenuta nella sacca principale. (in pratica è il tubicino da dove viene inserito il preparato cellulare che poi viene frazionato e isolato)
In questa immagine a lato si vede la procedura per la formazione delle “aliquote” o dei segmenti.
La sacca (Che non contiene sangue ma cellule staminali) generalmente è suddivisa in due parti. Ogni parte viene numerata con un numero identificativo. Tale numero è necessario per poter ritrovare il campione ed associarlo ai documenti conservati ed agli esami effettuati al fine di rendere il tutto disponibile per un eventuale utilizzo.
Le “aliquote” o “segmenti”, in caso di necessità – vengono tagliate e separate dalla sacca e scongelate (senza compromettere le sacche) al fine di verificare la qualità del materiale conservato e testarlo prima prima di un suo utilizzo sul paziente. (penso che sia chiaro il pericolo conseguente ad ogni utilizzo di materiale biologico all’interno del corpo umano).
Per l’utilizzo delle cellule contenute nei campioni, vengono richieste – dalle strutture di ricovero e di intervento – le sacche con almeno una aliquota e la documentazione di tracciabilità al fine di accertare il prodotto e la sua utilizzabilità.
Le sacche una volta preparate vengono inserite in apposite “scatole”.
Tali scatole (numerate singolarmente ed in modo indelebile) vengono posizionate all’interno di una sorta di “libreria” (RACK).
Nel Data Base della Banca di conservazione viene segnato nome del cliente, numero di sacca, sua posizione fisica all’interno di quel rack, numero di scatola ed il numero del Rack. Questo al fine di una corretta identificazione e tracciabilità e per permettere un rapido recupero del materiale biologico in caso di necessità.
Le “librerie” numerate vegono posizionate all’interno di TANKS (anch’essi numerati).
Tutto viene indicato sul database.
Pertanto. a partire da un contratto si dovrebbe essere in grado di individuare e rintracciare il numero di campione, lo scaffale, la posizione ed il tank in cui contenuto il campione o i campioni e tutta la documentazione connessa.
una volta preparata la scatola viene avviato il processo di congelamento che viene monitorato e registrato. Il tutto deve seguire una precisa curva di congelamento studiata per aumentare le probabilità e la capacità di sopravvivenza delle cellule. La temperatura all’interno dei tanks è di circa -196°
All’interno dei TANKS è inserito in genere azoto liquido come refrigerante.
I TANKS sono inseriti in stanze dotate di sistemi di allarme per impedire accessi non autorizzati e tali tanks vengono monitotari costantemente anche tramite rilevatori elettronici per garantire che la temperatura sia sempre quella corretta per assicurare la conservazione del campione.
La tecnologia permette inoltre di “tracciare” e documentare la regolarità della conservazione e della temperatura. All’interno dei TANKS vengono anche posizionate delle “sacche campione” (o civetta) al fine di verificare, nel caso, la regolarità della conservazione tramite il loro prelievo ed analisi.
I Tanks sono forniti di allarmi in grado di segnalare anomalie per quanto riguarda temperatura al suo interno e livello di azoto. Anche tali allarmi vengono registrati e documentati in files in quanto potrebbero influenzare il procedimento di Conservazione.
I Tanks della Cryo-Save (Contenenti quindi i campioni dei clienti CRYO SAVE) si trovavano prima del marzo 2019 in Svizzera (Plan les Ouates), Belgio (Niel) , Germania ed Olanda.
Da informazioni raccolte -prima del 2015 – i campioni venivano conservati in Belgio. Negli anni successivi il materiale veniva spedito e processato in Svizzera (Plan les Ouates).
Nel 2016 Cryo Save avviava anche l’operazione “FAMILY SWISS CARE” nella quale proponeva una estensione di 5 anni dello stoccaggio e lo spostamento dei campioni dal Belgio alla Svizzera. Il tutto a fronte del pagamento di Euro 190 L’avvenuto trasferimento dei campioni sarebbe stato poi confermato da un “Certificato di Stoccaggio presso i laboratori Svizzeri”. Certificato mai ricevuto da chi aveva aderito.
Alcuni genitori nel 2018 avevano anche chiesto informazioni ottenendo nel maggio 2018 la risposta che il trasferimento sarebbe iniziato nel giugno 2018. Nel dicembre 2018 Cryo Save rispondeva che il trasferimento sarebbe avvenuto entro la metà del 2019 !!! (strane coincidenze !)
I campioni del Belgio (numero 42 TANKS) sono stati trasportati il 18 marzo 2019 ed il primo Aprile 2019 in Polonia. I campioni giacenti in Germania (2 TANKS) sono stati trasportati il 21 maggio 2019 in Polonia
11 Tanks (su 15 presenti) in Svizzera sono stati trasportati in Polonia l’11 marzo 2019
Probabilmente dei Tanks sono rimasti in Svizzera. Alcuni campioni sono In parte stati “ricaricati” in altri TANKS di proprietà della società polacca e trasferiti a Varsavia in data 24 giugno 2019
un Tanks dell’Olanda sarebbe in “pegno” presso una società che fornisce Azoto (forse stoccati e trattenuti per mancato pagamento di canoni o fatture da parte di cryo Save).
Il materiale contenuto nei TANKS è di proprietà dei nostri figli mentre i TANKS sono oggi di proprietà della MYRISOPH (che agisce tramite la CSG BIO)
Ad oggi non si hanno notizie in merito ai campioni lasciati nel Laboratorio Svizzero di Cryo Save. Non si hanno notizie in merito ai campioni lasciati in Olanda presso il Fornitore di Gas. Non si hanno notizie in merito al materiale biologico spedito dai genitori dei nuovi nati a partire dal Giugno 2019.
Tramite altri genitori si è appreso che a partire da Giugno 2019 (diversamente da quanto autorizzato dalle direzioni sanitarie degli ospedali italiani) il sangue cordonale sarebbe stato spedito da CRYO SAVE ad un indirizzo in Portogallo. Non si hanno notizie in merito alle sorti di tale materiale biologico ed a che titolo la società del Portogallo avrebbe ricevuto quel materiale. Qui di seguito una autorizzazione rilasciata da una direzione sanitaria di un ospedale italiano nel mese di luglio 2019 ove è autorizzato l’espatrio del materiale per la Svizzera (e la Svizzera non è il Portogallo)