In riferimento al provvedimento della Corte di Varsavia adottato in data 26 maggio 2020 con cui era stata accolta la richiesta di Cryo-Save Arabia di Dubai, la PBKM ha dichiarato che, in seguito a ricorso, Il tribunale distrettuale di Varsavia ha revocato il relativo provvedimento.
Ricordiamo che la Corte Polacca aveva ordinato alla PBKM di astenersi da azioni riguardanti:
a) intraprendere una serie di specifiche azioni al fine di convincere i clienti della richiedente a non eseguire o risolvere gli accordi di stoccaggio di materiale biologico conclusi con il Richiedente e di concludere tali accordi con Pbkm
b) indirizzare le informazioni ai clienti della Richiedente in merito al fallimento di Cryo-Save nelle forme specificate nella Decisione e sui siti Web indicati nella Decisione;
c) indirizzare informazioni ai clienti del Richiedente indicanti incertezze o rischi in relazione agli accordi che li collegano a Cryo-Save;
d) collocare sul sito Web di PBKM moduli destinati ai clienti Cryo-Save e consentire ai clienti della Richiedente di concludere un contratto per lo stoccaggio di materiale biologico con la Pbkm;
e) concludere contratti per lo stoccaggio di materiale biologico con i clienti della Richiedente a cui la PBKM ha inviato informazioni sulla bancarotta di Cryo-Save e sulla possibilità di stipulare tale contratto;
f) utilizzare il termine “CryoSave” nella posta elettronica durante l’invio di corrispondenza.
La Corte aveva anche previsto che in caso di violazione la Bpkm avrebbe dovuto pagare l’importo di cira 6.000 Euro per ogni giorno di violazione dei suddetti obblighi.
La PBKM aveva presentato ricorso e si era riservata il diritto di chiedere il risarcimento di tutti i danni. Inoltre, in attesa di determinazioni da parte del Giudice, aveva adottato i necessari provvedimenti per attuare gli ordini del Tribunale.
Cosa accadrà ora? La Pbkm potrà riprendere i contatti diretti con i clienti ex cryo save AG e Salveo che in precedenza erano stati limitati dal provvedimento inibitorio.
Per quanto ci riguarda, proseguiamo sul nostro cammino in attesa di completare la fase dei test. E questo, per fornire ai genitori maggiori elementi per decidere, consapevolmente e senza pressioni, se proseguire nella conservazione.